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Vino rosso contro l'austerity
DIGIONE - La Borgogna sacrifica i "cru" di famiglia per garantire i servizi sociali ai suoi cittadini. Il grande passo è stato deciso dal sindaco di Digione, alle prese con un'impennata di richieste d'assistenza in città. Come fare a rispondere a questa richiesta di aiuto che arriva dal basso? Lo Stato, complice l'austerità varata dal presidente Francois Hollande, ha già iniziato a sforbiciare i trasferimenti agli enti locali (entro il 2017 sono previsti 60 miliardi di tagli per il welfare) e l'unica soluzione per non ridurre i servizi è far cassa mettendo mano ai gioielli di famiglia.
Francois Rebsamen, primo cittadino socialista della città, non ha avuto dubbi. Il tesoro di Digione è conservato sottoterra, nella cantina del comune dove dal 1960 le varie giunte che si sono succedute hanno collezionato un po' delle migliori etichette della Borgogna. E il sindaco - come ha raccontato oggi il Financial Times - ha deciso di sacrificare metà del patrimonio enologico comunale, mettendolo all'asta per rimpinguare il bilancio. Teatro dell'evento è stato il castello del Duca di Borgogna dove sotto il martelletto del battitore sono finite 3.500 bottiglie. Incasso totale 151.620 euro (più o meno 43 euro l'una), con un picco di 4.800 euro pagati da uno sconosciuto appassionato cinese per un'etichetta del '99. L'80% dei soldi messi assieme in asta andranno dritti dritti a finanziare i servizi sociali per i ceti più disagiati. Il resto servirà a pagare le spese per l'incanto e per rifornire di nuovi "cru" la cantina cittadina. Nel tempo la collezione riacquisterà il suo valore. Servisse altra liquidità, Digione può sempre provare a mettere all'asta anche la senape.
Vino rosso contro l'austerity
Digione mette all'asta i "cru"
Il sindaco del capoluogo della Borgogna vende 3.500 bottiglie della cantina del Comune (incasso 151mila euro) per sovvenzionare i servizi sociali dopo il boom di richieste di assistenza in città. Uno sconosciuto investitore cinese si aggiudica un rosso del '99 per 4.800 euro
Francois Rebsamen, primo cittadino socialista della città, non ha avuto dubbi. Il tesoro di Digione è conservato sottoterra, nella cantina del comune dove dal 1960 le varie giunte che si sono succedute hanno collezionato un po' delle migliori etichette della Borgogna. E il sindaco - come ha raccontato oggi il Financial Times - ha deciso di sacrificare metà del patrimonio enologico comunale, mettendolo all'asta per rimpinguare il bilancio. Teatro dell'evento è stato il castello del Duca di Borgogna dove sotto il martelletto del battitore sono finite 3.500 bottiglie. Incasso totale 151.620 euro (più o meno 43 euro l'una), con un picco di 4.800 euro pagati da uno sconosciuto appassionato cinese per un'etichetta del '99. L'80% dei soldi messi assieme in asta andranno dritti dritti a finanziare i servizi sociali per i ceti più disagiati. Il resto servirà a pagare le spese per l'incanto e per rifornire di nuovi "cru" la cantina cittadina. Nel tempo la collezione riacquisterà il suo valore. Servisse altra liquidità, Digione può sempre provare a mettere all'asta anche la senape.
(29 gennaio 2013)
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