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KIGALI - Si ufficialmente aprono oggi a Kigali le cerimonie di commemorazione del genocidio compiuto venti anni fa in Ruanda: il presidente Paul Kagame accenderà una torcia che continuerà a bruciare per cento giorni, esattamente il tempo che durarono i massacri iniziati dopo che nella notte tra il 6 ed il 7 aprile 1994, il Falcon 50 dell'allora presidente, Juvenal Habyarimana, venne abbattuto mentre si trovava in fase di atterraggio su Kigali. Almeno 800mila persone - la maggior parte delle quale tutsi e oppositori hutu - vennero massacrati dagli estremisti hutu. Le commemorazioni inizieranno con la deposizione di una corona al memoriale sul genocidio e l'accensione della torcia nello stadio Amahoro della capitale. Presenti, tra gli esponenti della comunità internazionale, l'ex premier Tony Blair, il presidente sudafricano Thabo Mbeki ed il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.
Il presidente ruandese paul kagame è

Il discorso del presidente Kagame. Tornando, neanche tanto velatamente, all'attacco nei confronti del ruolo della Francia svolto durante i massacri, il presidente ruandese Paul Kagame ha detto: "Nessun paese è abbastanza potente, anche se pensa di esserlo, da cambiare i fatti", ha detto in inglese, "dopo tutto i fatti sono testardi", ha aggiunto questa volta in francese, scatenando un coro di acclamazioni da parte dei 30.000 spettatori, riuniti allo stadio Amaharo di Kigali. Già sabato Kagame, in un'intervista a Jeune Afrique, aveva accusato la Francia di aver partecipato all'organizzazione e all'esecuzione del genocidio del 1994. Affermazioni che hanno provocato una reazione dell'Eliseo, inizialmente annullando la partecipazione del suo ministro della giustizia alle cerimonie di oggi, salvo poi decidede di inviare il suo ambasciatore, che però è stato prontamente dichiarato persona non grata alle cerimonie ufficiali.

Balladur: "Una menzogna interessata". L'ex primo ministro francese Edouard Balladur, in carica dal 1993 al 1995, durante il genocidio in Ruanda, ha definito "una menzogna interessata" le accuse del capo dello stato ruandese, Paul Kagame, che coinvolgono Parigi nella carneficina. Ai microfoni di Europe 1, Balladur si è rammaricato per il fatto che Parigi abbia pensato di inviare un ministro a Kigali per le commemorazioni del massacro, poichè "gli incidenti (diplomatici, ndr) che si verificano erano prevedibili, tenendo conto di Kagame e dei suoi abituali usi".

Le parole di Ban Ki-moon - Per la ricorrenza il segretario generale delle nazioni unite Ban Ki-moon ha diffuso un messaggio in cui invita a ricordare gli oltre 800.000 "Innocenti" massacrati. "Non dobbiamo mai smettere di ricordare gli innocenti brutalmente assassinati e di rendere omaggio al valore e alla forza dei sopravvissuti. Prendiamo esempio - ha proseguito Ban ki- monn - dalla capacità dei ruandesi di unirsi e dimostrare che la riconciliazione è possibile, anche dopo una tragedia di tali proporzioni. Rendiamo omaggio alla loro determinazione nel rinnovare il paese e aprire la strada a un futuro sicuro e prosperoso. Sono onorato - ha concluso il segretario generale dell'Onu - di essere invitato a prendere parte alla commemorazione, e sarò in Ruanda per celebrare questo momento solenne con gli abitanti del paese".